COVID 19: DALLA PAURA ALLA SPERANZA

Di Covid-19 si è parlato lo scorso 24 settembre alla conviviale del Lions club Campus Universitas Nova, ospitata presso il locale La Cittadella. Presenti all’incontro i Past Governatori Angelo Chiesa e Giovanni Fasani, la delegata del LCIF Alessandra Donelli e la Presidente di Zona Mirella Marussich. Alla serata, organizzata dal presidente Silvano Elia Concari, è intervenuto il dr. Giancarlo Bosio, primario pneumologo e capo dipartimento Medicina dell’Ospedale Maggiore. Il medico cremonese ha tenuto una significativa relazione sul tema "Covid: dalla paura alla speranza".

La paura, ha esordito Bosio, è funzionale alla nostra sopravvivenza, individuale e collettiva. Giacché siamo vulnerabili e fragili, avere paura è segno di normalità. Soltanto chi è incapace di cogliere, considerare e valutare il pericolo, come il cucciolo d’uomo e l’adulto che rasenta l’onnipotenza, non conosce la paura. In questa situazione, la paura e l’ansia si fondono insieme, rendendo a noi tutti il compito della loro gestione ancor più difficile. La paura ha per oggetto una realtà esterna, relativamente circoscritta e definita, percepita come pericolosa, dalla quale ci si deve difendere, sfuggendola, evitandola o eliminandola. L’ansia, invece, è, per così dire, una paura che viene dall’interno.

Reazione immediata al pericolo, l’ansia può sorgere in noi per diverse ragioni, tra queste vi è la percezione del sentirsi particolarmente fragili, quindi il timore di non riuscire ad affrontare e gestire la situazione in modo adeguato e con strategie efficaci. Sia la paura che l’ansia creano una tensione interna. Nella nostra ASSt abbiamo ricoverato 2500 pazienti di cui quasi 500 sono deceduti”.

Il dott. Bosio ha ricordato anche i colleghi che hanno perso la vita, a causa del Covid. I momenti di forte stress, ansia e paura possono anche rappresentare un ostacolo a scelte e azioni sensate. “Certe condizioni, ha ripreso, però, possono spingerci al rinvenimento di un senso, ad aggrapparci a significati veri e a dimensioni essenziali della vita, a cercare legami con le persone dotate di una sensibile capacità empatica. La speranza infatti, non alberga se non in una vita animata dalla passione per l’interiorità. Nella prospettiva della nostra interiorità, la speranza cristiana, in sé del tutto singolare, nasce e si alimenta in noi dall’incontro con il nostro prossimo. Solamente se abbiamo il coraggio di avere paura, la speranza ci è data in dono. Ci è chiesto, ora più che mai, di tenere in vita in noi la speranza, perché gli altri possano sperare, sapendo che donare la speranza, significa non lasciarla morire in noi”.

Marialuisa D'Attolico