Nato in terra di Romagna, risiede a San Nicolò di Piacenza, in via Carducci, n. 2. Laurea all’Università di Pavia in Lettere col massimo dei voti.
È felicemente sposato con Annamaria. Ha tre figli, due generi, una nuora e, per ora, quattro scatenati nipoti, entusiasti del loro nonno, come lui lo è di loro.
Dirigente industriale dal 1973, ha lavorato per importanti società italiane e americane con incarichi direttivi. È attualmente componente il CDA in due Società, con deleghe operative.
Si dedica da tempo con passione alla ricerca e alla divulgazione storica. Cultore di Storia Medioevale ed esperto di Geografia antropologica, ha curato la pubblicazione di studi, saggi ed articoli. Ultimamente ha lavorato per l’Editrice Hachette di Parigi. Partecipa, in qualità di relatore, a conferenze, convegni, seminari di studio organizzati da molte Istituzioni italiane e straniere.
Appassionato sportivo, è particolarmente legato alla giovanile esperienza di arbitro federale della FIGC e – da sempre – al grande amore per la montagna. Aquila d’oro del Club Alpino Italiano, ha svolto e svolge attività di roccia ed escursionismo. Ha avuto esperienze sulle grandi montagne himalaiane.
Questo penso e questo ho vissuto e continuerò a vivere, unitamente agli amici che si identificano in questa visione.
“Noi serviamo” è la sintesi di un pensiero alla cui base è insito il miglioramento dell’uomo come individuo sociale e, attraverso questi, il miglioramento delle condizioni di vita della società che lo circonda. Dunque, il servizio è da intendere non soltanto come fine, ma anche come mezzo.
L’appartenenza a un’Associazione di servizio, qualunque essa sia, ma in particolare al Lions Clubs International - nella quale orgogliosamente ci riconosciamo - si fonda sull’amicizia, fedeltà, solidarietà, tolleranza, reciproca accettazione, applicate al raggiungimento di obiettivi comuni nel rispetto delle convinzioni politiche, ideologiche, filosofiche e religiose di ciascuno.
Questi valori sfociano inevitabilmente nell’altruismo attivo. Portatori di questi valori sono uomini e donne, qualunque attività essi svolgano, in grado di condividere e di farsi carico di iniziative atte a raccogliere, riunire, catalogare, distribuire fondi, materiali vari, dai medicinali agli occhiali, ai libri ai prodotti alimentari e tant’altro ancora.
Uomini e donne che aiutino la comunità nella quale operano con un’azione civica, con una presenza costante e sussidiaria.
Questi uomini e donne si incontrano nei club, ove la selezione – che deve necessariamente avvenire sui presupposti morali fondanti la nostra Associazione - permette di costruire rapporti di amicizia, interessanti confronti interdisciplinari e studio dei grandi problemi contemporanei, attraverso organizzazioni di tavole rotonde, confronti con relatori, convegni e altro ancora.
Nel contempo questi uomini e queste donne, nei Club e attraverso i Club, raccolgono fondi per ogni attività di servizio grazie all’organizzazione di cene, concerti, lotterie, competizioni sportive, vendite di beneficenza, etc, fondi la cui destinazione deve essere preferibilmente indirizzata a progetti con il “marchio” Lions, esclusivo o in concorso. E, ancora, in aggiunta, questi uomini e queste donne svolgono talora un fondamentale compito sussidiario dell’attività della Pubblica Amministrazione e di altre associazioni (specialmente di volontariato) presenti sul territorio, attraverso la messa a disposizione gratuita delle loro risorse professionali: in tale caso, deve trattarsi preferibilmente di sussidiarietà orizzontale, con i partner tutti sullo stesso piano ed aventi pari dignità. È, questo, un diverso modo di servire, un’altra faccia della stessa medaglia dell’altruismo attivo, mediante il quale l’uomo e la donna Lions danno anche quello che sono, oltre che quello che hanno.
Ognuno dedica tempo prezioso della propria quotidianità – e lo fa lietamente e con benevolenza – alla causa umanitaria. Si ottengono spesso dal nulla risultati di rilevanza non solo nazionale, ma spesso internazionale.
Nonostante alcuni preconcetti, il Club non è né un’accademia gastronomica, nè un aeropago di snob che tacitano la propria coscienza con un obolo di “carità”, né una società segreta, né un comitato d’affari e neppure un Club di piacere.
Il nostro futuro sono i giovani: frase abusata, ripetuta spesso, ma inoppugnabile. Gli scambi giovanili, i Campi di vacanza e di studio, i programmi educativi nelle scuole, sono un punto fermo, come pure la contiguità con i nostri Leo. Contiguità che non può non essere concreta: tentiamo di donare a loro uno stile di vita e di maturazione civica.
Tutti questi risultati non sarebbero possibili se non avessimo tanti Club a “presidiare” il territorio e, all’interno di ogni Club, persone di buona volontà. Questo però non deve farci ritenere che sia sufficiente l’aumento numerico indiscriminato per essere più forti e più presenti. Infatti, l’introduzione di nuovi soci dev’essere graduale, per dar loro modo di conoscere l’associazione e di integrarsi nella maglie del Club e a questo di accoglierli con calore e con amicizia. La pazienza e l’attenzione devono soprattutto guidarci nella scelta del socio nuovo, dovendo cadere su una persona che non diventi Lions per appartenenza ma che lo sia già in nuce.
Di fondamentale importanza è poi l’armonia all’interno del Club, che non significa affatto mancanza di discussione o di contraddittorio, ma di civiltà verbale accompagnata dal rispetto delle opinioni altrui e dall’accettazione serena della bocciatura di una propria idea o proposta. La nostra missione, prima ancora che quella di “favorire la pace e promuovere la comprensione internazionale” è quella – che ne costituisce l’imprescindibile presupposto – di portare la pacificazione nei nostri Club.