Concorso per immagini
Scuola Primaria e Secondaria I° grado
Concorso fotografico
Scuola Secondaria II° grado
Ci hanno dato una grande soddisfazione, gli alunni del territorio, e per il terzo anno consecutivo! Il riferimento è al concorso indetto da alcuni Lions club lodigiani dal titolo “Uno sguardo consapevole per difendere il nostro ambiente”, patrocinato da Comune e Provincia di Lodi, a cui ha partecipato anche quest’anno, un notevole numero di Scuole Primarie e Secondarie, realizzando una gran mole di poster (gli alunni delle Primarie di Primo e Secondo grado) e di fotografie (gli alunni delle Secondarie) tra i quali i componenti della Giuria hanno faticato non poco a selezionare i vincitori.
I Presidenti dei L.C. Lodi Host, Lodi Quadrifoglio, Lodi Torrione, Colli di S. Colombano al Lambro e Sant’Angelo Lodigiano, componenti la Giuria, insieme all’Assessore Tarchini, al Consigliere Provinciale Alex Dalla Bella ed all’artista Teodoro Cotugno, hanno, anche quest’anno, scelto di svolgere la premiazione nella cornice dell’Aula Magna del Liceo Classico “Pietro Verri”, il cui chiostro è stato adibito ad esposizione dei lavori preselezionati tra cui sono stati scelti i vincitori: l’Istituto Comprensivo di Mulazzano per la Scuole Primarie di Primo Grado, l’Istituto Comprensivo “Don Gnocchi” di San Colombano per quelle di Secondo Grado e l’alunna Marika Di Mauro del “Maffeo Vegio” per le Secondarie.
Gli alunni meritevoli hanno ricevuto un attestato di partecipazione e le scuole sono state premiate con un abbonamento a “Il Cittadino”. I primi premi sono stati Buoni da € 300 per l’acquisto di materiale sportivo, per i più giovani, e un drone con camera 4K per la vincitrice delle Secondarie.
Inutile dire quanto sia importante che le giovani generazioni, fin dai loro primi passi nella scuola, ricevano dagli insegnanti il messaggio relativo ai cambiamenti climatici e riescano, grazie ad un approfondito lavoro in classe, a comprendere quanto sia importante ciò che può fare ciascuno di noi per salvaguardare il mondo in cui viviamo. Giunti al terzo anno di questo concorso, possiamo affermare che i docenti possono influire, con i loro insegnamenti, sulla crescita degli alunni, facendoli diventare cittadini consapevoli e sensibili alle problematiche ambientali.
Silvana Anzellotti
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I premiati insieme alla Presidente del Lions club Lodi Quadrifoglio, Mariuccia Svanini ed alla Presidente del L.C. Lodi Host, Annamaria Locatelli.
Un tema delicato di cui si discute da tempo, destinato purtroppo a interagire, e a volte a sovrapporsi, con quello dell’eutanasia: il rammarico per questa commistione è stato espresso dal Dott. Giovanni Ucci, Direttore UOC Oncologia degli Ospedali di Lodi e Casalpusterlengo, ospite col Dott. Diego Taveggia, Direttore della Unità di Cure Palliative e Hospice dell’Asst di Lodi, all’intermeeting organizzato il 5 maggio scorso dai L.C. Lodi Host, Lodi Quadrifoglio e Lodi Torrione, intitolato “Cure palliative e bioetica del fine vita”.
Occorre partire dalla legge n.219/2017, ha esordito il Dott. Ucci, che regola il consenso informato del paziente e ha introdotto le Disposizioni Anticipate di Trattamento (D.A.T.), con la codificazione del diritto del cittadino a decidere le cure cui sottoporsi quando le sue condizioni sono ormai compromesse; il tutto secondo una pianificazione delle terapie che, la legge stessa, fa obbligo al medico di condividere col malato, il quale non deve esserne più l’unico responsabile, come in passato.
Alla base della bioetica moderna vi è dunque il principio che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato del malato, ovvero il principio di autonomia e autodeterminazione, divenuto, grazie alla L. 219/2017, baluardo anche dal punto di vista etico, ma da tempo consacrato nell’art.32 della Costituzione, ha ricordato il Dott. Taveggia.
Il nuovo modello richiede, però, di capire innanzitutto quali siano le terapie appropriate, anche perché col progresso scientifico è sempre più ampio il ventaglio di cure proponibili al paziente, che ne è l’unico decisore. Solo l’11% dei malati sottoposti a cure palliative è consapevole della prossima fine, mentre informarli con chiarezza comporterebbe non solo una minor incidenza di ansia e depressione, ma anche un minor ricorso all’accanimento terapeutico. Inoltre il relatore ha precisato che, sia il trattamento salvavita, sia l’idratazione, sia l’alimentazione, sono da considerarsi trattamenti sanitari che il paziente può rifiutare o di cui può chiedere l’interruzione.
In un momento di scarsità di risorse, tenendo conto che l’86% dei decessi è prevedibile e che, soprattutto, dedicarne il 20% all’ultimo anno di vita non ne aumenta la qualità, il Dott. Taveggia ha sottolineato che, in quale campo impiegarle, diventa anch’essa una scelta etica di primaria importanza, per la quale è basilare la maggior consapevolezza del malato: di qui la necessità di incrementare il ricorso al testamento biologico, per ora redatto solo dallo 0,3 % della popolazione, che consente di superare le problematiche legate a quei frangenti in cui non si è più in grado di decidere.
M. L.
Didascalia foto:
Da sinistra: Annamaria Locatelli, Presidente L.C. Lodi Host; dal Dott. Giovanni Ucci, Direttore UOC Oncologia degli Ospedali di Lodi e Casalpusterlengo; Renzo Tansini, Presidente L.C. Lodi Torrione; Mariuccia Svanini, Presidente L.C. Lodi Quadrifoglio e il Dott. Diego Taveggia, Direttore della Unità di Cure Palliative e Hospice dell’Asst di Lodi.
Serata all’insegna dell’arte, organizzata dal Lions club Lodi Torrione, giovedì 7 aprile scorso, presso il ristorante “Isola Caprera”; per l’occasione è stato il Dott. Michele Bruno, perito e storico della pittura dell’800 e del primo ‘900, ad intrattenere un’interessata ed attenta platea.
Michele Bruno è un apprezzato professionista conosciuto, da diversi anni, nel circuito del mercato dell’arte in Lombardia e non solo. Da sempre appassionato studioso, il relatore è, fra le altre cose, Responsabile del dipartimento per la pittura dell’Ottocento per la società Vimarte, nonché perito per la Camera di Commercio e per il Tribunale di Bergamo; per oltre un decennio è stato anche giornalista pubblicista e, di recente, ha ottenuto un prestigioso Master in Giornalismo e Comunicazione.
Nel corso del suo approfondimento storico artistico, il relatore ha tracciato un breve excursus sulla pittura dell’Ottocento in Italia, ponendola in relazione con alcuni artisti di spicco del nostro territorio, quali Pietro Bignami, Angelo Pietrasanta, Mosè Bianchi, Giorgio Belloni e Stefano Bersani. Ne è scaturita una stimolante presentazione che ha idealmente attraversato un secolo di movimenti artistici in Italia, partendo dal neoclassicismo, passando per il romanticismo e la pittura di macchia, sino ad arrivare al naturalismo e al divisionismo di fine secolo, sfiorando poi le tematiche delle future avanguardie novecentiste culminate nel futurismo di Balla e Boccioni. Stimolato anche da alcune domande dei presenti, dopo la sua esposizione, Michele Bruno ha toccato pure alcuni aspetti relativi all’attuale dinamica del mercato dell’arte che, negli ultimi tempi, ha conosciuto una radicale trasformazione e sta vivendo uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni.
Al termine della serata, come di consueto, il Presidente del Lions club Lodi Torrione, Renzo Tansini, ha fatto dono all’oratore di una incisione all’acquaforte del nostro apprezzato artista Teodoro Cotugno.
Il 17 marzo scorso, il Lions club Lodi Torrione ha scelto di invitare il Dott. Mario Cottarelli per la presentazione del suo libro intitolato “Parliamo di Parolacce senza dire Parolacce”.
Scopo del meeting è stato quello di stimolare l’attenzione dei soci su questo fenomeno, ormai completamente integrato e trasversale (nel senso di età e status sociale) nella nostra società, tema piuttosto nuovo legato ai risvolti socio culturali dell’uso, ormai consueto, del turpiloquio.
Il Dott. Cottarelli, nel suo libro, esplora la correlazione che esiste tra alcuni fenomeni sociali (per es la rivoluzione culturale del ‘68) e il ruolo dei mass media (cinema e tv in primis) e l’uso smodato delle parolacce che ormai, soprattutto tra i più giovani, è diventato una deplorevole abitudine.
Il testo spiega come alcune svolte nel costume, soprattutto nel dopoguerra, abbiano ridotto l’uso di questo sgradevole linguaggio ad un fenomeno così usuale che, in molti casi, ha persino modificato il significato letterale delle parolacce più diffuse.
I film degli anni post ‘68 hanno, di fatto, reso “di moda” certe espressioni, trasformando l’uso del turpiloquio non più come sinonimo di malcostume, ma come modo di affermare la propria personalità e persino definire uno status sociale.
Gli spettatori che si immedesimano nel ruolo dei loro attori preferiti, ma anche il pìù normale dibattito televisivo rendono la parolaccia un’espressione che fa parte dell’uso quotidiano; ci sono, in effetti, trasmissioni (per esempio la trasmissione radiofonica “La Zanzara”) nelle quali essa è elemento portante del programma fin quasi a superare il contenuto vero e proprio della notizia.
Il Dott Cottarelli sostiene che il legame, ormai consueto, tra le parolacce e la sfera sessuale, oltre a manifestare chiaramente un androcentrismo, comporta, a modo suo, una evidente disparità tra uomo e donna.
L’obiettivo dell’autore è che il suo libro possa generare una presa di coscienza nell’opinione pubblica al fine di avviare iniziative di contrasto all’uso del linguaggio sboccato, che devono coinvolgere tutti gli ambiti della vita sociale dei ragazzi partendo dalle famiglie e dalle scuole.
Il dibattito che è seguito alla relazione ha dimostrato l’importanza e la centralità dell’argomento e ha consentito ai soci di fornire interessanti spunti di discussione.
La consegna ufficiale del furgone refrigerato al Centro di Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, avvenuta a Lodi il 16 marzo 2022, ha concluso un service il cui iter era iniziato nel gennaio 2021 per iniziativa dell’allora governatore Cesare Senzalari, che aveva inteso raccogliere la richiesta di aiuto del Dott. Paolo Landi, Presidente della Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità, che opera in sinergia con il Centro.
Troppe le famiglie in difficoltà, ha ricordato Landi, aumentate del 50% durante il lockdown; di qui la necessità di incrementare al massimo la raccolta di cibo, in atto da sette anni presso aziende produttrici, supermercati e anche privati.
Il furgone donato dai Lions, essendo dotato di cella frigorifera, consente la raccolta di cibo fresco, tipologia di intervento rara proprio per la carenza di mezzi adatti, e quindi facilita la redistribuzione delle derrate in tempi necessariamente rapidi. L’efficacia del progetto è dipesa dall’interazione con ben otto Lions club del Lodigiano, Lodi Host, Lodi Torrione, Lodi Quadrifoglio, Codogno - Casalpusterlengo, Sant’Angelo Lodigiano, Colli di San Colombano, Lungopo Lodigiano e S. Rocco al Porto - Basso Lodigiano, a dimostrazione che “fare rete” è la strategia giusta per operare nel territorio. Anche l’IPDG Cesare Senzalari ha evidenziato l’importanza dell’agire uniti, che consente la realizzazione di service impegnativi anche sotto il profilo economico, come quello citato, e ha ringraziato i club del Lodigiano, ricordando l’intervento fondamentale della LCIF. L’acquisto del furgone non sarebbe stato infatti possibile senza il versamento da parte di quest’ultima del 75% dell’importo necessario, come ha ricordato la referente LCIF Luisa Zanelli, sottolineando quanto rigoroso sia stato l’iter di finanziamento per accertare l’assoluta validità del progetto.
Il Sindaco di Lodi, Sara Casanova, si è unita ai ringraziamenti ai Lions, che in tante occasioni sanno essere di supporto nell’individuare criticità e nel contribuire a porvi rimedio.
Mai come in questo momento il Distretto è impegnato sui tanti fronti aperti, ai quali si è aggiunta l’emergenza della guerra in Ucraina, ha concluso il Governatore Raffaella Fiori, situazioni tutte nelle quali riveste primaria importanza il ruolo della LCIF.
M. L.
Didascalia foto:
Da sinistra: Costante Piazza, Past Presidente Lodi Host; Mariassunta Leone, Vice Presidente Lodi Quadrifoglio; IPDG Cesare Senzalari; Luisa Zanelli, referente LCIF; Anna Locatelli, Presidente Lodi Host; il Governatore, Raffaella Fiori; Luigi Di Biasio, Presidente Colli di S. Colombano; Sara Casanova, Sindaco di Lodi; Renzo Tansini, Presidente Lodi Torrione; Paolo Landi, Presidente Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità.
Nessuno avrebbe immaginato, quando l’evento è stato proposto, che avrebbe rappresentato un messaggio di speranza e prodotto un effetto consolatorio in un momento in cui il buio sembra sommergere tutto, ma così è stato per i molti che, domenica 6 marzo, si sono trovati nella piazza principale di Lodi davanti a un immenso tappeto di coloratissime copertine: un piacere per il cuore e per gli occhi, la testimonianza di una solidarietà a 360° a favore di “La Metà di Niente”, centro antiviolenza per le donne sostenuto dalla “Associazione Orsa Minore OdV Lodi”.
A raccogliere la sfida di un’inusuale raccolta fondi, lanciata dall’organizzazione di volontariato “Viva Vittoria”, operativa in questo campo dal 2015, e dal sodalizio locale delle Soroptimist, è stato il L.C. Lodi Quadrifoglio, che ha passato parola al Lodi Host, al Lodi Torrione, al Lodi Europea, all’Ager Laudensis e al Leo Lodi Barbarossa, trovando,da subito, una pronta accoglienza e un’incisiva partecipazione.
Novemila quadrati di maglia sono stati realizzati e assemblati da oltre cinquecento volontarie, mentre tantissimi shopper sono stati colorati da alunni di decine di Scuole dell’Infanzia e Primarie. Hanno sponsorizzato e sostenuto, a vario titolo, l’evento: Enti Pubblici, fra cui il Comune di Lodi, decine di associazioni private, Fondazioni, Cooperative e singoli cittadini.
Alla manifestazione era presente una folta rappresentanza di organizzatori e sponsor, autorità, civili, militari e il Vescovo di Lodi, Mons. Maurizio Malvestiti.
Nel prendere la parola Cristina Cristini, referente locale di “Viva Vittoria”, e Paola Metalla, che guida il centro antiviolenza, hanno sottolineato l’importanza del sostegno dato nel Lodigiano a oltre duecento donne coi rispettivi figli durante l’anno passato, grazie anche alla collaborazione con le forze dell’ordine, che hanno predisposto a Codogno e a Lodi due unità di accoglienza per il primo intervento.
Il sindaco di Lodi, Sara Casanova, ha espresso la gratitudine delle autorità locali e del territorio per un’iniziativa che, grazie a una partecipazione così variegata e numerosa, ha fatto da cassa di risonanza al problema della violenza di genere, col risultato di farne acquisire una maggior consapevolezza e implementare l’incisività nel combatterlo.
M. L.
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Due foto ritraggono la piazza di Lodi, mentre nella terza le tre figure al centro sono il Vescovo, Cristina Cristini, referente locale di Viva Vittoria e Alessandra Calcagno, presidente del Soroptimist.
Il Lions Club Lodi Torrione ha portato a termine, anche quest’anno, il suo consueto service a favore della R.S.A. Santa Chiara di Lodi, infatti, martedì 8 febbraio u.s., è stato donato un carrello infermieristico al reparto “Oleandri” della suddetta Casa di Riposo, che ospita 255 anziani su una capacità complessiva di 268 posti.
Quest’attrezzatura, che consentirà di dimezzare i tempi dell’assistenza, ha richiesto un investimento di 2.000 euro da parte del club e, “come ogni anno – spiega il Presidente Renzo Tansini – un contributo al progetto è stato elargito anche dall’Associazione Solidarietà club Lions 108 IB 3 Onlus.”
Questo è il primo service del 2022 per il Lions club Lodi Torrione; alla cerimonia di consegna hanno partecipato, oltre al Presidente, anche i soci Maurizio Amadio, Ernesto Peviani e Luisa Zanelli, mentre, per la Casa di Riposo, erano presenti la Direttrice Simona Sarchi e la Presidente Giovanna Invernizzi.
Oltre al carrello, i Lions hanno donato anche due teli di scorrimento per aiutare, con la collaborazione del personale, gli anziani che non riescono a spostarsi da soli.
Parole di sentito ringraziamento per questa “vicinanza concreta” sono state pronunciate dalla Presidente Invernizzi, mentre i soci Lions hanno affermato: “Dal 1987 la nostra attenzione è sempre stata rivolta alla R.S.A. S. Chiara e alle sue necessità, ma noi possiamo fare poco senza la dedizione degli infermieri e delle persone che quotidianamente assistono gli ospiti, i veri eroi sono loro!”
Tra sorrisi, complimenti e strette di mano lo studente Abhinav Kumar ha ricevuto il prestigioso premio intitolato al mai dimenticato Alberto Agnelotti assegnato, insieme ad una donazione di 1.000 euro, dal Lions Club Lodi Torrione.
Un premio conferito all’eccellenza della sua carriera scolastica, che è iniziata e si è consolidata all’Istituto Bassi di Lodi dove si è diplomato lo scorso giugno con il massimo dei voti per proseguire poi gli studi nella prestigiosa Università “L. Bocconi” di Milano dove Abhinav studia International Economics and Management
Renzo Tansini, Presidente del club, può così mostrarsi lieto nel consegnare l’assegno al ragazzo, fiore all’occhiello dell’Istituto, che si dice altrettanto contento e soddisfatto.
Dopo gli “onori di casa” del Dirigente Scolastico Fausto Bianchi, i professori del talento bocconiano ne hanno ricordato l’intraprendenza, l’acume e la motivazione, ma una qualità viene sottolineata più delle altre: l’altruismo.
Abhinav stesso si descrive come un ragazzo ambizioso, ma non nasconde una propensione all’aiuto verso il prossimo e verso la collettività, come conferma la sua ideale aspirazione “diventare il migliore aiutando anche gli altri”.
Tutte queste doti e questo spirito di apertura al prossimo lo fanno un candidato ideale per il Leo Club con il quale si è già messo in contatto... se son rose…
Per l’anno scolastico 2021–2022 il Lions Club Lodi Torrione ha promosso presso le scuole medie del territorio lodigiano il consueto concorso Internazionale “Poster per la Pace”.
Il tema di quest’anno “Siamo Tutti Connessi” prende spunto dai limiti ai contatti interpersonali generati dalla pandemia chiedendo ai giovani di immaginare nuove forme di connessione che possano comunque mantenere saldi i legami di fratellanza, sussidiarietà e comunità, che sono elementi fondanti del ruolo dei Lions nel mondo.
All’iniziativa hanno aderito le Scuole Medie Canossa di Lodi, Andreoli di Lodi e Andreoli di Codogno e sui circa 50 elaborati che sono stati presentati alla commissione è risultato vincitore l'elaborato di Linda Lusardi – Classe 3° della Scuola Media Canossa di Lodi.
Mancavano forse solo i Lions a celebrare i risultati della straordinaria stagione sportiva 2020/20021 dell’Amatori Wasken e a questa lacuna ha pensato di porre rimedio il Lions club Lodi Torrione con il meeting dello scorso 18 novembre, che ha visto la partecipazione del Dott. Gianni Blanchetti e del Dott. Claudio Gazzola, rispettivamente Presidente e Responsabile della Comunicazione della sezione Hockey della Wasken Boys.
Per una città come Lodi, l’Amatori rappresenta, ormai da anni, un fattore di aggregazione sociale, un fenomeno di passione ed entusiasmo che travalica il tifo sportivo per diventare quasi Istituzione.
Lodi, in verità, fin dagli anni del Revellino, ha manifestato un attaccamento e una passione per i colori giallorossi certificata dal monumento al giocatore di Hockey sul Piazzale della Stazione.
I risultati della scorsa stagione, però, con le vittorie della Coppa Italia e del Campionato, rappresentano forse il punto sportivamente più alto di questa società che, non dimentichiamolo, ha attraversato anche periodi bui a cui la lungimiranza dell’attuale dirigenza e la passione di Gigi Bisleri hanno posto rimedio “inventando” l’Amatori Wasken che, oggi, è senza ombra di dubbio la più importante realtà sportiva del lodigiano con una dimensione internazionale soprattutto in quei Paesi che sono la culla dello sport con pattini e bastone.
La piacevole serata si è rapidamente svolta tra filmati, aneddoti e piacevoli storie di sport che hanno sicuramente contribuito a far conoscere meglio la realtà Amatori Wasken, ad aumentare la passione e perché no anche a far diventare qualche nostro socio un nuovo tifoso giallorosso.
Didascalie Foto:
Foto 1: Gazzola, Blanchetti, Tansini, Dragoni e Bagnaschi
Foto 2: La vittoria del Campionato dell’Amatori Wasken
Si è svolto giovedì 4 novembre u.s., presso il ristorante “Isola Caprera”, il consueto meeting promosso dal Lions club Lodi Torrione; per l’occasione, ad arricchire la serata, è stato l’intervento del Dott. Mauro Parazzi, Vicedirettore Generale della locale Confartigianato ed attuale Presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi.
La relazione del dott. Parazzi ha toccato argomenti legati alla più recente attività svolta dalla Fondazione Comunitaria a favore del nostro territorio; in particolare, con le sue parole, ha voluto toccare i punti più salienti della missione che caratterizza la Fondazione, attraverso anche una sintetica disamina dei dati evidenziati nel primo Bilancio Sociale stilato dalla Fondazione per l’anno 2020, che è stato omaggiato a tutti i soci presenti.
La Fondazione opera nell’ambito dei seguenti settori di intervento:
Il Presidente ha sottolineato come siano state messe in atto misure concrete finalizzate al bene delle persone ed allo sviluppo sociale e culturale di tutto il lodigiano, attraverso il supporto di varie iniziative e attività. È stato evidenziato come, in ambito culturale ed artistico, si sia provveduto al finanziamento del restauro delle vetrate artistiche della chiesa di Cavenago D’Adda disegnate dal pittore milanese Pietro Bagatti Valsecchi e del coro ligneo della chiesa di Cassino D’Alberi, frazione di Mulazzano. Adeguate risorse sono state destinate ad interventi riguardanti l’area del sociale, con politiche legate al Welfare, alla terza età, alla bassa occupazione ed allo sviluppo della competenza digitale soprattutto in quella fascia di popolazione che più fatica a adeguarsi alle sempre più incombenti innovazioni tecnologiche. Come ovvio, la Fondazione è stata al fianco della sanità locale in un frangente che ha visto cambiare in maniera drastica ed imprevista le nostre abitudini di vita a causa della pandemia, che tuttora ci sta affliggendo. Infine, il dottor Parazzi ha specificato come lo scopo della Fondazione sia anche quello di fungere, nell’ambito delle proprie competenze, come punto di riferimento e di appoggio per gli Enti locali e le varie imprese dislocate sul nostro territorio.
Solo per dare qualche dato quantitativo la Fondazione Comunitaria, nel 2020, ha fatto erogazioni per circa 1,3 milioni di euro di cui circa 0,7 milioni al Fondo Emergenza Coronavirus.
Al termine dell’interessante incontro, come di consueto, il Presidente del Lions club Lodi Torrione Renzo Tansini, ha ringraziato il relatore donando una preziosa incisione realizzata dall’artista lodigiano Teodoro Cotugno.
Serata molto interessante quella organizzata il 14 ottobre scorso dal Lions Club Lodi Torrione in collaborazione con il L.C. Lodi Host e il L.C. Lodi Quadrifoglio per fare il punto sul noto tema del Covid 19 con l’ausilio degli illustri relatori Dott Luigi Cavanna, Primario del Dipartimento di Ematologia e Oncologia dell’Ospedale di Piacenza e del Dott Stefano Paglia, Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lodi.
Su come il Covid, dal 21 febbario 2020, abbia sconvolto la vita sociale ed economica del Paese e del globo si è già detto molto e molto si continuerà a dire nei prossimi mesi; quindi, fortunatamente, non è stata solo una serata di numeri, anche se nessuno dei presenti dimentica i quasi 1.000 morti della città di Lodi da quel nefasto venerdì. E’ stata invece una serata che ha permesso di confrontare due modelli di sanità (quello lombardo e quello emiliano) e di provare a cercare di spiegare come mai, due delle regioni più industrializzate d’Europa e con un sistema sanitario di eccellenza possano aver subito un impatto così rilevante dalla pandemia.
Iniziamo col dire una cosa che, almeno per chi scrive, è stata un novità, ovvero il fatto che il tasso di mortalità del Covid 19 è un tasso di mortalità molto basso (2%) equiparabile a quello di una normale epidemia influenzale, questo nei fatti ha dato vita, almeno in una prima fase, ad un approccio clinico “morbido” che ha permesso al virus di diffondersi rapidamente e di generare quel massiccio flusso di accessi al Pronto Soccorso che è stato il vero “crash test” che ha messo in crisi la capacità di risposta del Sistema Sanitario Regionale. Per ammissione dei nostri relatori il problema è stato inizialmente sottovalutato e questo, a quasi due anni di distanza, fa capire quanto la capacità di risposta per limitare il virus alle provincie di Lodi, Bergamo e Brescia sia stata straordinaria.“Se il virus fosse arrivato a Milano non avremmo avuto la capacità di sotterrare i cadaveri”. Ognuno di noi porta negli occhi le immagini dei camion di Bergamo o porta nel cuore il ricordo di qualche amico o parente che non c’è più.
A fronte di questo cataclisma il Dott Cavanna ha illustrato il sistema di risposta della Regione Emilia Romagna basato sul rafforzamento degli intereventi domiciliari e sulla creazione delle USCA, che hanno in qualche modo fatto da cuscinetto tra i malati e gli ospedali ormai saturi.
Un sistema diverso ma altrettanto efficace, come illustrato dal Dott Paglia, quello adottato in Lombardia: la mancanza di una rete territoriale di pronta risposta ha creato la necessità di costruire ospedali ad hoc (tutti ricordiamo quelli creati alle Fiere di Milano e Bergamo) sul modello cinese e la scelta, illuminata ad avviso di chi scrive, di creare le famose zone rosse per arginare l’ondata della pandemia.
Purtroppo è triste dirlo, ma non abbiamo ancora capito bene la malattia, l’intervento dei vaccini ha consentito di vivere oggi una situazione molto più serena rispetto ad un anno fa con aspettative certe di ripresa e ritorno alla normalità , ma ciò che ci aspetta (e la mutazione repentina del virus è sotto gli occhi di tutti) non ci deve far abbassare la guardia e ci deve aiutare a progredire, sulla base dell’esperienza passata, verso sistemi di organizzazione più rapidi ed efficienti.
La pericolosità di un virus non si misura solo con la sua letalità, ma anche con la sua rapidità di diffusione e avere la capacità di intercettarlo e isolarlo in tempi rapidi rappresenta una risposta altrettanto valida a quella clinica.
Per finire, un ringraziamento speciale, da parte di tutti i soci Lions, ai nostri ospiti e a tutto il personale medico e sanitario che, in questi mesi, hanno lavorato sacrificando aspetti famigliari e personali.
Roberto Rho
Didascalia foto:
Il Presidente del Lions Club Lodi Torrione Renzo Tansini premia il Dott Cavanna e il Dott Paglia al termine della serata.
In occasione dell’Assemblea di apertura dell’anno Lionistico 2021-2022 tenutasi il 23 settembre u.s. il Lions Club Lodi Torrione ha rinnovato il proprio impegno nei confronti dell’associazione Mani Amiche (https://www.maniamiche.org/it/chi-siamo/il-progetto/) con la consegna di un contributo in denaro finalizzato a supportare le attività dell’associazione.
La collaborazione tra il Lions Club Lodi Torrione e l’associazione Mani Amiche risale ai primi anni ‘90 e rappresenta un concreto esempio di sostegno e vicinanza per le popolazioni che abitano zone più svantaggiate.
L’Associazione Mani Amiche nasce nel 1988 per volontà di Suor Marcella e opera in Guatemala per la creazione di piccoli progetti di aiuto e di solidarietà a favore delle mamme i bambini nella zona di Sant Andrea de Itzapa e per cercare i mezzi tecnici e finanziari per la loro realizzazione.
Nel corso degli anni, attraverso il supporto e il contributo di enti e di persone sensibili è stato possibile costruire 50 casette e un pozzo: è nato così il Centro Manos Amigas, che è stato aperto alle madri e ai bambini il 5 febbraio 1994.
Successivamente, sempre grazie alle donazioni, sono stati costruiti 6 appartamenti per ospitare in ciascuno da 12 a 15 persone.
Roberto Rho
Didascalia foto:
Il Past Presidente Carlo Olginati consegna l’assegno di € 1.000,00 quale Service dell’anno lionistico 2020-2021
Anche la piazza principale di Lodi verrà tappezzata da centinaia di coperte realizzate all’uncinetto e messe in vendita per sostenere il centro lodigiano antiviolenza per le donne “La Metà Di Niente”, la cui attività è sostenuta dalla ONLUS “L’Orsa Minore”: l’evento si terrà il 6 marzo 2022 e l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Lodi.
“Viva Vittoria”, l’associazione nata a Brescia nel 2015 e promotrice di questa insolita raccolta fondi, già realizzata nelle piazze di molte importanti città italiane, ha riscosso un successo crescente ed è approdata a Lodi grazie a Cristina Cristini, che ne è socia.
Cinque i club lodigiani che l’hanno fatta propria, in collaborazione con il sodalizio locale delle Soroptimist, Lodi Host, Lodi Torrione, Lodi Quadrifoglio, Lodi Europea, Ager Laudensis e il Leo Lodi Barbarossa.
Il passa–parola è stato travolgente e ha coinvolto numerosissime associazioni, oltre che singole persone, come le anziane ospiti della Fondazione “S. Chiara” di Lodi e della Fondazione “Castellini” di Melegnano, alle quali non è sembrato vero di ritrovare con entusiasmo l’arte antica dell’uncinetto, sentendosi di nuovo utili: ottimo esempio di service nel service.
“Cuore di maglia”, “I Talenti delle Donne”, l’UNITRE, Coldiretti Donne Impresa, la Cooperativa sociale “Il Mosaico”, il Sindacato Pensionati Italiani, questi i nomi di alcuni degli sponsor, una platea quanto mai variegata che testimonia l’interesse verso l’iniziativa, ma non sarebbe giusto dimenticare gli scolari delle elementari, che coloreranno a loro piacimento gli shopper acquistati per la vendita dei manufatti, personalizzandoli con la loro fantasia.
M. L.