Link per il download: NOTIZIARIO 2021-2022
Concorso per immagini
Scuola Primaria e Secondaria I° grado
Concorso fotografico
Scuola Secondaria II° grado
Ci hanno dato una grande soddisfazione, gli alunni del territorio, e per il terzo anno consecutivo! Il riferimento è al concorso indetto da alcuni Lions club lodigiani dal titolo “Uno sguardo consapevole per difendere il nostro ambiente”, patrocinato da Comune e Provincia di Lodi, a cui ha partecipato anche quest’anno, un notevole numero di Scuole Primarie e Secondarie, realizzando una gran mole di poster (gli alunni delle Primarie di Primo e Secondo grado) e di fotografie (gli alunni delle Secondarie) tra i quali i componenti della Giuria hanno faticato non poco a selezionare i vincitori.
I Presidenti dei L.C. Lodi Host, Lodi Quadrifoglio, Lodi Torrione, Colli di S. Colombano al Lambro e Sant’Angelo Lodigiano, componenti la Giuria, insieme all’Assessore Tarchini, al Consigliere Provinciale Alex Dalla Bella ed all’artista Teodoro Cotugno, hanno, anche quest’anno, scelto di svolgere la premiazione nella cornice dell’Aula Magna del Liceo Classico “Pietro Verri”, il cui chiostro è stato adibito ad esposizione dei lavori preselezionati tra cui sono stati scelti i vincitori: l’Istituto Comprensivo di Mulazzano per la Scuole Primarie di Primo Grado, l’Istituto Comprensivo “Don Gnocchi” di San Colombano per quelle di Secondo Grado e l’alunna Marika Di Mauro del “Maffeo Vegio” per le Secondarie.
Gli alunni meritevoli hanno ricevuto un attestato di partecipazione e le scuole sono state premiate con un abbonamento a “Il Cittadino”. I primi premi sono stati Buoni da € 300 per l’acquisto di materiale sportivo, per i più giovani, e un drone con camera 4K per la vincitrice delle Secondarie.
Inutile dire quanto sia importante che le giovani generazioni, fin dai loro primi passi nella scuola, ricevano dagli insegnanti il messaggio relativo ai cambiamenti climatici e riescano, grazie ad un approfondito lavoro in classe, a comprendere quanto sia importante ciò che può fare ciascuno di noi per salvaguardare il mondo in cui viviamo. Giunti al terzo anno di questo concorso, possiamo affermare che i docenti possono influire, con i loro insegnamenti, sulla crescita degli alunni, facendoli diventare cittadini consapevoli e sensibili alle problematiche ambientali.
Silvana Anzellotti
Didascalia Foto:
I premiati insieme alla Presidente del Lions club Lodi Quadrifoglio, Mariuccia Svanini ed alla Presidente del L.C. Lodi Host, Annamaria Locatelli.
Un tema delicato di cui si discute da tempo, destinato purtroppo a interagire, e a volte a sovrapporsi, con quello dell’eutanasia: il rammarico per questa commistione è stato espresso dal Dott. Giovanni Ucci, Direttore UOC Oncologia degli Ospedali di Lodi e Casalpusterlengo, ospite col Dott. Diego Taveggia, Direttore della Unità di Cure Palliative e Hospice dell’Asst di Lodi, all’intermeeting organizzato il 5 maggio scorso dai L.C. Lodi Host, Lodi Quadrifoglio e Lodi Torrione, intitolato “Cure palliative e bioetica del fine vita”.
Occorre partire dalla legge n.219/2017, ha esordito il Dott. Ucci, che regola il consenso informato del paziente e ha introdotto le Disposizioni Anticipate di Trattamento (D.A.T.), con la codificazione del diritto del cittadino a decidere le cure cui sottoporsi quando le sue condizioni sono ormai compromesse; il tutto secondo una pianificazione delle terapie che, la legge stessa, fa obbligo al medico di condividere col malato, il quale non deve esserne più l’unico responsabile, come in passato.
Alla base della bioetica moderna vi è dunque il principio che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato del malato, ovvero il principio di autonomia e autodeterminazione, divenuto, grazie alla L. 219/2017, baluardo anche dal punto di vista etico, ma da tempo consacrato nell’art.32 della Costituzione, ha ricordato il Dott. Taveggia.
Il nuovo modello richiede, però, di capire innanzitutto quali siano le terapie appropriate, anche perché col progresso scientifico è sempre più ampio il ventaglio di cure proponibili al paziente, che ne è l’unico decisore. Solo l’11% dei malati sottoposti a cure palliative è consapevole della prossima fine, mentre informarli con chiarezza comporterebbe non solo una minor incidenza di ansia e depressione, ma anche un minor ricorso all’accanimento terapeutico. Inoltre il relatore ha precisato che, sia il trattamento salvavita, sia l’idratazione, sia l’alimentazione, sono da considerarsi trattamenti sanitari che il paziente può rifiutare o di cui può chiedere l’interruzione.
In un momento di scarsità di risorse, tenendo conto che l’86% dei decessi è prevedibile e che, soprattutto, dedicarne il 20% all’ultimo anno di vita non ne aumenta la qualità, il Dott. Taveggia ha sottolineato che, in quale campo impiegarle, diventa anch’essa una scelta etica di primaria importanza, per la quale è basilare la maggior consapevolezza del malato: di qui la necessità di incrementare il ricorso al testamento biologico, per ora redatto solo dallo 0,3 % della popolazione, che consente di superare le problematiche legate a quei frangenti in cui non si è più in grado di decidere.
M. L.
Didascalia foto:
Da sinistra: Annamaria Locatelli, Presidente L.C. Lodi Host; dal Dott. Giovanni Ucci, Direttore UOC Oncologia degli Ospedali di Lodi e Casalpusterlengo; Renzo Tansini, Presidente L.C. Lodi Torrione; Mariuccia Svanini, Presidente L.C. Lodi Quadrifoglio e il Dott. Diego Taveggia, Direttore della Unità di Cure Palliative e Hospice dell’Asst di Lodi.
Una convenzione stipulata fra “La Metà di Niente”, centro antiviolenza per le donne sostenuto dalla “Associazione Orsa Minore OdV Lodi”, e una ben precisa tipologia di esercizio commerciale consente alla vittima di avviare l’intervento di soccorso con una parola d’ordine che, segnalando un’emergenza, esprime una richiesta di aiuto e attiva il meccanismo di soccorso senza destare sospetti nel “maltrattante” e, quindi, senza che la donna si esponga a ritorsioni.
Anche di questo si è parlato nell’intermeeting organizzato l’8 aprile u.s. dai L.C. Lodi Quadrifoglio e Lodi Host sul tema “La funzione di un centro anti violenza – Focus sul centro La Metà di Niente di Lodi”, con relatrice la Dott.ssa Paola Metalla, che lo dirige.
Unico nella provincia di Lodi, con sportelli a Casalpusterlengo e a Codogno, riceve chiamate da tutta Italia, ha sottolineato l’ospite, e funziona H24 grazie a un’equipe interamente al femminile di sei/otto psicologhe, di avvocate e di volontarie che hanno seguito un corso di formazione.
E’ ormai noto che la maggior parte dei casi riguarda la violenza domestica e che, a suo tempo, il lockdown ne ha incrementato il numero, meno risaputo che le vittime sono quasi tutte italiane e che non colpisce solo le donne più umili, come si pensa, ma anche professioniste e appartenenti a ceti agiati, perché fenomeno trasversale. Il cosiddetto “ciclo della violenza” segue uno schema ripetitivo: la donna crede di aver incontrato il principe azzurro, che, ben presto, la isola, la convince a rinunziare al posto di lavoro, alle amiche, perfino ai familiari. Iniziano poi i maltrattamenti sia fisici che psicologici ed anche economici, che la costringono a una totale dipendenza dal maltrattante.
Quella di ospitare la vittima in una casa rifugio, lungi dall’essere un’ottima soluzione, è in realtà un’extrema ratio, perché la donna deve essere completamente isolata, non può usare il cellulare né recarsi al lavoro, la sua diventa una vita sospesa.
Delle 300 richieste d’aiuto del 2020, ne sono state prese in carico ben 161, dopo una sorta di scrematura volta a eliminare le finte vittime, perché c’è anche chi cerca di approfittare degli ausili forniti. Fondamentale la collaborazione con le forze dell’ordine, per le quali il centro organizza corsi di formazione, avendo anche sottoscritto una convenzione per tale scopo col Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lodi.
Nel sottolineare la lentezza dei processi a carico dei maltrattanti, la Dott.ssa Metalla, lodata anche dal IPDG Cesare Senzalari, ha ricordato quanto ancora troppo poco si parli del fenomeno, ringraziando per la serata dedicata al tema le Presidenti dei due club, Mariuccia Meroni e Annamaria Locatelli, perché, ha concluso “il silenzio e l’indifferenza uccidono”.
M. L.
Didascalia foto:
Da sinistra: La relatrice Dott.ssa Paola Metalla; la Presidente del L.C. Lodi Quadrifoglio, Mariuccia Meroni; la Presidente del L.C. Lodi Host, Annamaria Locatelli; la Presidente del Soroptimist Club di Lodi ed il Past Governatore Lions Cesare Senzalari.
La consegna ufficiale del furgone refrigerato al Centro di Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, avvenuta a Lodi il 16 marzo 2022, ha concluso un service il cui iter era iniziato nel gennaio 2021 per iniziativa dell’allora governatore Cesare Senzalari, che aveva inteso raccogliere la richiesta di aiuto del Dott. Paolo Landi, Presidente della Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità, che opera in sinergia con il Centro.
Troppe le famiglie in difficoltà, ha ricordato Landi, aumentate del 50% durante il lockdown; di qui la necessità di incrementare al massimo la raccolta di cibo, in atto da sette anni presso aziende produttrici, supermercati e anche privati.
Il furgone donato dai Lions, essendo dotato di cella frigorifera, consente la raccolta di cibo fresco, tipologia di intervento rara proprio per la carenza di mezzi adatti, e quindi facilita la redistribuzione delle derrate in tempi necessariamente rapidi. L’efficacia del progetto è dipesa dall’interazione con ben otto Lions club del Lodigiano, Lodi Host, Lodi Torrione, Lodi Quadrifoglio, Codogno - Casalpusterlengo, Sant’Angelo Lodigiano, Colli di San Colombano, Lungopo Lodigiano e S. Rocco al Porto - Basso Lodigiano, a dimostrazione che “fare rete” è la strategia giusta per operare nel territorio. Anche l’IPDG Cesare Senzalari ha evidenziato l’importanza dell’agire uniti, che consente la realizzazione di service impegnativi anche sotto il profilo economico, come quello citato, e ha ringraziato i club del Lodigiano, ricordando l’intervento fondamentale della LCIF. L’acquisto del furgone non sarebbe stato infatti possibile senza il versamento da parte di quest’ultima del 75% dell’importo necessario, come ha ricordato la referente LCIF Luisa Zanelli, sottolineando quanto rigoroso sia stato l’iter di finanziamento per accertare l’assoluta validità del progetto.
Il Sindaco di Lodi, Sara Casanova, si è unita ai ringraziamenti ai Lions, che in tante occasioni sanno essere di supporto nell’individuare criticità e nel contribuire a porvi rimedio.
Mai come in questo momento il Distretto è impegnato sui tanti fronti aperti, ai quali si è aggiunta l’emergenza della guerra in Ucraina, ha concluso il Governatore Raffaella Fiori, situazioni tutte nelle quali riveste primaria importanza il ruolo della LCIF.
M. L.
Didascalia foto:
Da sinistra: Costante Piazza, Past Presidente Lodi Host; Mariassunta Leone, Vice Presidente Lodi Quadrifoglio; IPDG Cesare Senzalari; Luisa Zanelli, referente LCIF; Anna Locatelli, Presidente Lodi Host; il Governatore, Raffaella Fiori; Luigi Di Biasio, Presidente Colli di S. Colombano; Sara Casanova, Sindaco di Lodi; Renzo Tansini, Presidente Lodi Torrione; Paolo Landi, Presidente Fondazione di Partecipazione Casa della Comunità.
Nessuno avrebbe immaginato, quando l’evento è stato proposto, che avrebbe rappresentato un messaggio di speranza e prodotto un effetto consolatorio in un momento in cui il buio sembra sommergere tutto, ma così è stato per i molti che, domenica 6 marzo, si sono trovati nella piazza principale di Lodi davanti a un immenso tappeto di coloratissime copertine: un piacere per il cuore e per gli occhi, la testimonianza di una solidarietà a 360° a favore di “La Metà di Niente”, centro antiviolenza per le donne sostenuto dalla “Associazione Orsa Minore OdV Lodi”.
A raccogliere la sfida di un’inusuale raccolta fondi, lanciata dall’organizzazione di volontariato “Viva Vittoria”, operativa in questo campo dal 2015, e dal sodalizio locale delle Soroptimist, è stato il L.C. Lodi Quadrifoglio, che ha passato parola al Lodi Host, al Lodi Torrione, al Lodi Europea, all’Ager Laudensis e al Leo Lodi Barbarossa, trovando,da subito, una pronta accoglienza e un’incisiva partecipazione.
Novemila quadrati di maglia sono stati realizzati e assemblati da oltre cinquecento volontarie, mentre tantissimi shopper sono stati colorati da alunni di decine di Scuole dell’Infanzia e Primarie. Hanno sponsorizzato e sostenuto, a vario titolo, l’evento: Enti Pubblici, fra cui il Comune di Lodi, decine di associazioni private, Fondazioni, Cooperative e singoli cittadini.
Alla manifestazione era presente una folta rappresentanza di organizzatori e sponsor, autorità, civili, militari e il Vescovo di Lodi, Mons. Maurizio Malvestiti.
Nel prendere la parola Cristina Cristini, referente locale di “Viva Vittoria”, e Paola Metalla, che guida il centro antiviolenza, hanno sottolineato l’importanza del sostegno dato nel Lodigiano a oltre duecento donne coi rispettivi figli durante l’anno passato, grazie anche alla collaborazione con le forze dell’ordine, che hanno predisposto a Codogno e a Lodi due unità di accoglienza per il primo intervento.
Il sindaco di Lodi, Sara Casanova, ha espresso la gratitudine delle autorità locali e del territorio per un’iniziativa che, grazie a una partecipazione così variegata e numerosa, ha fatto da cassa di risonanza al problema della violenza di genere, col risultato di farne acquisire una maggior consapevolezza e implementare l’incisività nel combatterlo.
M. L.
Didascalie:
Due foto ritraggono la piazza di Lodi, mentre nella terza le tre figure al centro sono il Vescovo, Cristina Cristini, referente locale di Viva Vittoria e Alessandra Calcagno, presidente del Soroptimist.
Martedì 1 marzo scorso, nei giardini Barbarossa, è stato consegnato al Sig. Giovanni Coppi il primo bastone elettronico per non vedenti (B.E.L.: Bastone Elettronico Lions) disponibile nella nostra città. È stato lo stesso Sig. Coppi a manifestare interesse per questo nuovo ausilio per ipovedenti, rivolgendosi a Federico Maisano, vice Presidente del Lions club Lodi Host che, dopo aver avuto l’approvazione della Presidente Anna Locatelli e del Consiglio Direttivo, si è incaricato di prendere informazioni in proposito e, in breve tempo, la donazione di questo supporto innovativo è diventata realtà.
Nell’ambito della lunga tradizione lionistica di vicinanza e sostegno al mondo dei non vedenti con il service dei Cani Guida e del Libro Parlato, il B.E.L. è un bastone elettronico che, sul modello tradizionale del bastone bianco, ma provvisto di sensori, utilizza echi ultrasonici per scoprire quali oggetti, a diverse altezze, sono nelle vicinanze, segnalando quelli ad altezza capo, come specchietti dei camion, persiane, tettoie, tende, impalcature, ecc., attraverso risposte tattili (vibrazioni) e non sonore, poiché potrebbe essere difficile, in ambienti rumorosi quali le nostre strade o i luoghi affollati, percepire bene il suono dell'apparecchiatura. In dotazione anche un lettore MP3 con le istruzioni per l’uso e la guida agli esercizi di apprendimento.
Appassionato promotore e addestratore all’uso di questo strumento, il Lions Pasquale Cammino, del Lions club Bramante 5 Giornate di Milano, lo ha illustrato ai soci e agli ospiti del L.C. Lodi Host club, tra i quali il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Lodi Ennio Ladini ed il Consigliere Delegato Pier Cesare Borra.
Con questo progetto il L.C. Lodi Host intende anche avviare una collaborazione con la locale sezione dell’Unione Italiana Ciechi, alla quale anche altri Lions Club potranno rivolgersi per eventuali donazioni di altri bastoni elettronici. Il sig. Coppi stesso, grato per la donazione, si è subito attivato per far conoscere questa opportunità a quanti, come lui, aspirano ad avere una maggiore autonomia e sicurezza nei movimenti.
L’acquisto di un cane guida era l’impegnativo progetto del L.C. Lungo Adda Lodigiano, proposto tempo fa al club, e da questo accolto con entusiasmo, grazie all’iniziativa delle socie Franca Manca e Francesca Musarella. Entrambe se ne sono andate prima di poterlo realizzare e sembrava che il service fosse destinato ad arenarsi, ma la Presidente del L.C. Lodi Quadrifoglio, Mariuccia Svanini Meroni, ha voluto raccogliere il testimone e proporre al L.C. Lodi Host e al L.C. Lungo Adda Lodigiano di dedicare la tradizionale Festa degli Auguri a una raccolta fondi mirata, proposta accettata con slancio dai club.
E’ stata così organizzata una ricca lotteria nel meeting del 13 dicembre u.s. e la generosità dei partecipanti ha consentito di raggiungere la meta prefissata.
Le Presidenti, Anna Locatelli, Mariuccia Svanini Meroni e Rosanna Davolio Marani hanno ringraziato i presenti per aver contribuito al successo dell’iniziativa, ma particolarmente toccanti sono state le parole pronunciate in ricordo di Franca Manca e Francesca Musarella: il loro sogno è andato oltre il tempo e lo spazio.
Il PDG Dino Gruppi, lodando la sinergia dei tre club, ha ricordato come siano purtroppo in aumento i casi di cecità, soprattutto fra i giovani, a causa degli incidenti stradali e sul lavoro, e quanto il cane guida rappresenti per le vittime la conquista di una qualità di vita accettabile.
Mariaassunta Leone
Didascalia foto:
Da sinistra: Anna Locatelli, Presidente L.C. Lodi Host; Mariuccia Svanini, Presidente L.C. Lodi Quadrifoglio e il PDG Dino Gruppi.
Un incontro informale, improntato all’armonia che, non certo a caso, fa parte del suo motto, quello svoltosi l’8 novembre tra i Lions Club Lodi Host, Lodi Quadrifoglio, Ager Laudensis New Century e il Governatore Raffaella Fiori, accompagnata dal I° Vice Governatore Massimo Camillo Conti e dal Segretario Distrettuale Giorgio Bianchi.
Dopo aver colto con soddisfazione lo spirito collaborativo che contraddistingue l’attività dei tre club lodigiani, Raffaella Fiori ha sottolineato quanto conti il rispetto all’interno dei sodalizi, che consente di superare eventuali disparità di vedute e quindi di portare a termine i service. Presenza e visibilità sul territorio risultano fondamentali per suscitare l’attenzione di chi ha bisogno dell’aiuto dei Lions e realizzare così i necessari interventi.
Dopo aver ricordato la firma del Protocollo d’Intesa con le Prefetture in merito all’attività da svolgere a favore dei profughi afghani, il Governatore ha concluso con l’augurio di un anno in presenza all’insegna dell’entusiasmo, evidenziando, con la consegna del Premio Milestone Chevron a vari soci, il valore della continuità nell’appartenenza all’associazione.
M. L.
La serata dedicata a Lifebility 2021, organizzata online il 25 ottobre u.s. dal Lions Club Lodi Host, ha avuto come gradito ospite il Presidente dell’Associazione Lifebility, Enzo Taranto, ed ovviamente i 4 giovani ricercatori del Politecnico di Torino Mara Terzini, Giovanni Putame, Alessandra Aldieri e Simone Borrelli, che hanno ideato il progetto vincitore del concorso 2021 REVIVE: un sistema innovativo per l’erogazione della terapia CPAP (Pressione Positiva Continua delle vie aeree). I problemi dai quali i ricercatori sono partiti sono diversi e naturalmente emersi con l’epidemia di Covid-19 quando, da subito, si è verificata impellente la necessità di iperventilare i pazienti in terapia intensiva che aumentavano in maniera esponenziale di giorno in giorno.
Questa situazione ha determinato, in primis, la scarsità di bombole d’ossigeno, denunciata da molti ospedali, a fronte di una notevole dispersione dell’ossigeno (e del virus) nell’ambiente circostante, oltreché una condizione di totale non-comfort per i pazienti stessi a causa dell’estrema secchezza delle fauci con conseguenti dolori diffusi ed un rumore assordante ed insopportabile, condizione per la quale si rendeva necessario sedare i pazienti. La soluzione ideata dai nostri giovani ospiti si basa su un sistema di aiuto alla respirazione a circuito chiuso ed indipendente dalle linee ospedaliere, che consente di purificare e riciclare l’ossigeno che viene somministrato. “E’ un sistema efficace, sicuro, sostenibile e per tutti” afferma Mara Terzini, la portavoce del gruppo, che ci ha illustrato il percorso del progetto: dallo sviluppo dell’idea, in sinergia con l’azienda piemontese APR s.r.l. e il Dott. Carlo Olivieri, Direttore Anestesia e Rianimazione dell’ASL di Vercelli, alla ricerca di un brevetto; dall’avvio della partnership industriale alla domanda di finanziamenti; dallo sviluppo di un prototipo funzionale allo svolgimento di valutazioni cliniche dopo l’avvio del processo di industrializzazione fino alla richiesta (e attesa!) della marcatura CE per la commercializzazione.
In seguito si sono prese in considerazione le prospettive di produzione e commercializzazione del prodotto, per le quali il Presidente Taranto ha avuto parole molto sentite di incoraggiamento e sollecitazione a tentare le strade possibili per concretizzare un progetto così interessante, utile ed innovativo. “Le industrie”, dice Taranto, “cercano ricercatori con l’aiuto dei quali ideare, progettare ed introdurre sul mercato nuovi, interessanti prodotti e allora perché no?”. A questo punto i nostri ospiti rimarcano e sottolineano, con estrema convinzione, quella che è la loro vera passione: fare ricerca, sì; ideare, come in questo caso, qualcosa di molto interessante, anche; ma fondamentalmente è il trasmettere a ragazzi e ragazze (appena un po’ più giovani di loro!) l’amore per il nuovo, lo stimolo a cercarlo, l’impegno a realizzarlo. Ed in questo, dobbiamo dire, sono stati bravissimi anche con noi perché veramente siamo rimasti colpiti dalle loro argomentazioni al centro delle quali c’era, sempre, l’insegnare nella sua più vera accezione di “imprimere dei segni, incidere” sui piccoli ed i giovani per il miglioramento della società tutta.
Silvana Anzellotti
Serata molto interessante quella organizzata il 14 ottobre scorso dal Lions Club Lodi Torrione in collaborazione con il L.C. Lodi Host e il L.C. Lodi Quadrifoglio per fare il punto sul noto tema del Covid 19 con l’ausilio degli illustri relatori Dott Luigi Cavanna, Primario del Dipartimento di Ematologia e Oncologia dell’Ospedale di Piacenza e del Dott Stefano Paglia, Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lodi.
Su come il Covid, dal 21 febbario 2020, abbia sconvolto la vita sociale ed economica del Paese e del globo si è già detto molto e molto si continuerà a dire nei prossimi mesi; quindi, fortunatamente, non è stata solo una serata di numeri, anche se nessuno dei presenti dimentica i quasi 1.000 morti della città di Lodi da quel nefasto venerdì. E’ stata invece una serata che ha permesso di confrontare due modelli di sanità (quello lombardo e quello emiliano) e di provare a cercare di spiegare come mai, due delle regioni più industrializzate d’Europa e con un sistema sanitario di eccellenza possano aver subito un impatto così rilevante dalla pandemia.
Iniziamo col dire una cosa che, almeno per chi scrive, è stata un novità, ovvero il fatto che il tasso di mortalità del Covid 19 è un tasso di mortalità molto basso (2%) equiparabile a quello di una normale epidemia influenzale, questo nei fatti ha dato vita, almeno in una prima fase, ad un approccio clinico “morbido” che ha permesso al virus di diffondersi rapidamente e di generare quel massiccio flusso di accessi al Pronto Soccorso che è stato il vero “crash test” che ha messo in crisi la capacità di risposta del Sistema Sanitario Regionale. Per ammissione dei nostri relatori il problema è stato inizialmente sottovalutato e questo, a quasi due anni di distanza, fa capire quanto la capacità di risposta per limitare il virus alle provincie di Lodi, Bergamo e Brescia sia stata straordinaria.“Se il virus fosse arrivato a Milano non avremmo avuto la capacità di sotterrare i cadaveri”. Ognuno di noi porta negli occhi le immagini dei camion di Bergamo o porta nel cuore il ricordo di qualche amico o parente che non c’è più.
A fronte di questo cataclisma il Dott Cavanna ha illustrato il sistema di risposta della Regione Emilia Romagna basato sul rafforzamento degli intereventi domiciliari e sulla creazione delle USCA, che hanno in qualche modo fatto da cuscinetto tra i malati e gli ospedali ormai saturi.
Un sistema diverso ma altrettanto efficace, come illustrato dal Dott Paglia, quello adottato in Lombardia: la mancanza di una rete territoriale di pronta risposta ha creato la necessità di costruire ospedali ad hoc (tutti ricordiamo quelli creati alle Fiere di Milano e Bergamo) sul modello cinese e la scelta, illuminata ad avviso di chi scrive, di creare le famose zone rosse per arginare l’ondata della pandemia.
Purtroppo è triste dirlo, ma non abbiamo ancora capito bene la malattia, l’intervento dei vaccini ha consentito di vivere oggi una situazione molto più serena rispetto ad un anno fa con aspettative certe di ripresa e ritorno alla normalità , ma ciò che ci aspetta (e la mutazione repentina del virus è sotto gli occhi di tutti) non ci deve far abbassare la guardia e ci deve aiutare a progredire, sulla base dell’esperienza passata, verso sistemi di organizzazione più rapidi ed efficienti.
La pericolosità di un virus non si misura solo con la sua letalità, ma anche con la sua rapidità di diffusione e avere la capacità di intercettarlo e isolarlo in tempi rapidi rappresenta una risposta altrettanto valida a quella clinica.
Per finire, un ringraziamento speciale, da parte di tutti i soci Lions, ai nostri ospiti e a tutto il personale medico e sanitario che, in questi mesi, hanno lavorato sacrificando aspetti famigliari e personali.
Roberto Rho
Didascalia foto:
Il Presidente del Lions Club Lodi Torrione Renzo Tansini premia il Dott Cavanna e il Dott Paglia al termine della serata.
L’entusiasmo e l’indubbia competenza a cui si sono aggiunti la curiosità e l’interesse del pubblico (a larga maggioranza femminile!) hanno caratterizzato l’incontro, organizzato il 27 settembre u.s. dai L.C. Lodi Host, Lodi Quadrifoglio e Lungo Adda Lodigiano, con la gemmologa e creatrice di gioielli Lucilla Solazzo, il fratello Tiziano e la figlia Lara, che hanno ereditato questa passione dal padre che, emigrato dalla Puglia a Milano, ha aperto, nel 1978, la gioielleria “L’Oriente”, successivamente trasferita a Lodi e lasciata ai figli.
La serata, che ha avuto come tema le perle e i coralli, è iniziata con una curiosità: il termine “oriente”, in questo caso, si riferisce alla lucentezza e all’iridescenza della perla, che nasce da una reazione naturale dei molluschi quando una sostanza irritante si insinua nel suo delicato tessuto. Questo processo succede in natura, ma è stato anche riprodotto artificialmente alla fine del 1800 dal giapponese Kokichi Mikimoto il quale, concepì una produzione industriale, tuttora ampiamente utilizzata, anche perché, come ha riferito Tiziano Solazzo, se tutti volessero perle e coralli naturali, ostriche e barriera corallina scomparirebbero completamente.
Per quanto riguarda il corallo, esso proviene in gran parte dall’Oceano Indiano, dove le barriere coralline, che sono tra gli ecosistemi più ricchi di specie animali e vegetali, si stanno lentamente estinguendo e, anche nel Mediterraneo, ormai è proibito pescarlo per la tutela di un ambiente ormai ipersfruttato.
Intermezzo piacevole è stata la sfilata della magnifica collezione di gioielli, indossati con eleganza da Lara, momento in cui si è potuto apprezzare la lucentezza e la setosità delle perle e le diverse gradazioni di colore dal rosso al bianco al rosa “pelle d’angelo” del corallo; Lucilla Solazzo ha poi spiegato il miglior modo per conservare questi preziosi in tutto il loro splendore.
In questa serata, in cui si sono vivacemente mescolate spiegazioni, sfilate, curiosità, commenti ed apprezzamento della bellezza, ha avuto comunque risalto la riflessione sulle condizioni del nostro pianeta, sul suo sfruttamento senza regole e su quanto sia necessario mirare alla tutela della biodiversità e lottare contro i cambiamenti climatici affinchè sia possibile conciliare la conservazione della natura ed il miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
Silvana Anzellotti
Anche la piazza principale di Lodi verrà tappezzata da centinaia di coperte realizzate all’uncinetto e messe in vendita per sostenere il centro lodigiano antiviolenza per le donne “La Metà Di Niente”, la cui attività è sostenuta dalla ONLUS “L’Orsa Minore”: l’evento si terrà il 6 marzo 2022 e l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Lodi.
“Viva Vittoria”, l’associazione nata a Brescia nel 2015 e promotrice di questa insolita raccolta fondi, già realizzata nelle piazze di molte importanti città italiane, ha riscosso un successo crescente ed è approdata a Lodi grazie a Cristina Cristini, che ne è socia.
Cinque i club lodigiani che l’hanno fatta propria, in collaborazione con il sodalizio locale delle Soroptimist, Lodi Host, Lodi Torrione, Lodi Quadrifoglio, Lodi Europea, Ager Laudensis e il Leo Lodi Barbarossa.
Il passa–parola è stato travolgente e ha coinvolto numerosissime associazioni, oltre che singole persone, come le anziane ospiti della Fondazione “S. Chiara” di Lodi e della Fondazione “Castellini” di Melegnano, alle quali non è sembrato vero di ritrovare con entusiasmo l’arte antica dell’uncinetto, sentendosi di nuovo utili: ottimo esempio di service nel service.
“Cuore di maglia”, “I Talenti delle Donne”, l’UNITRE, Coldiretti Donne Impresa, la Cooperativa sociale “Il Mosaico”, il Sindacato Pensionati Italiani, questi i nomi di alcuni degli sponsor, una platea quanto mai variegata che testimonia l’interesse verso l’iniziativa, ma non sarebbe giusto dimenticare gli scolari delle elementari, che coloreranno a loro piacimento gli shopper acquistati per la vendita dei manufatti, personalizzandoli con la loro fantasia.
M. L.