“WE SERVE” NON PUÒ ESSERE VIRTUALE

Durante questi ultimi nove mesi tutti hanno imparato che le difficoltà improvvise portano certamente tanto disagio, paura e preoccupazione. D’altro canto, vengono in aiuto risorse e capacità che forse nessuno credeva di avere.
Il lavoro da casa diventa quasi normale, così come le riunioni virtuali.

Ecco, dunque, per il L.C. Codogno-Casalpusterlengo un’annata lionistica davvero particolare, contraddistinta dal ritrovarsi virtualmente, dall’ascoltare i messaggi del Presidente o dei soci via chat, dove tutti cercano di mantenere viva la convivialità di sempre.

“We serve” non può però essere virtuale, soprattutto quando le necessità si moltiplicano.
Non ci si deve dimenticare che Codogno si trova nel centro di quella che è stata la prima zona rossa d’Italia, chiusa immediatamente il 21 febbraio.
Così il Codogno-Casalpusterlengo, insieme ai L.C. Lungo Po Lodigiano e San Rocco al Porto Basso Lodigiano, si attivano sin dall’inizio di marzo per reperire dispositivi per la protezione individuale quali mascherine e guanti monouso da distribuire a medici e pediatri di base del Lodigiano, alla CRI, alla Protezione Civile e ad alcune scuole.

Durante l’estate il virus sembra dare un po’ di tregua e permette al Club di trovarsi per la conviviale di chiusura e alla successiva di apertura all’inizio di ottobre, due occasioni importanti per sentire rafforzato lo spirito lionistico.

Ora che si è costretti ad un altro lockdown, e soprattutto lo sono le scuole che possono proseguire le lezioni solamente con la didattica a distanza, giungono al Club segnali di difficoltà di molte famiglie che non sono in possesso degli strumenti necessari per seguire le lezioni. Nuovamente i Club della zona riescono a fornire tablet e computer alle scuole, che provvederanno a farli avere a chi ne ha fatto richiesta.
La distanza, ancora una volta, viene miracolosamente annullata.

Maria Vittoria Falchetti

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